Le droghe sono parte della cultura e della storia umana, o sono devianze da estirpare? L’unico modo per saperlo è provarle, ma scoprendone la loro origine ed il loro uso nel contempo.
In tre storie dedicate all’oppio, alla caffeina ed alla mescalina, Michael Pollan ci porta in un viaggio (ovvia ironia) storico e contemporaneo dedicato a queste tre sostanze: cosa fanno, come erano e sono percepite oggi nel mondo «occidentale» (soprattutto in USA), quale il loro possibile uso e futuro.
Il libro è costruito in tre parti, ognuna dedicata ad una sostanza e costruita come se fosse una lunga inchiesta giornalistica (ed in parte è stata la prima forma di questo libro, infatti). È interessante notare come cambi il tono tra il racconto più vecchio, quello sull’oppio, ed i successivi. Il primo è infatti stato scritto mentre gli Stati Uniti erano nel pieno della loro guerra alla droga, con pene severissime e misure draconiane, e l’ansia dell’autore si fa sentire anche in chi legge. Per fortuna le due parti successive sono molto più rilassate ed anche più piacevoli da leggere.
In definitiva un libro interessante per le informazioni e le storie che ci fa arrivare e piacevole da leggere per come è narrato a modo di articolo del New Yorker. Rimane solo il dubbio che avrebbe potuto far arrivare le stesse nozioni in maniera molto più sintetica, facendoci «perdere» meno tempo. Se voglio delle «emozioni» dalla lettura mi rivolgo ad altri tipi di letteratura.
[Adelphi · 293 pagine · isbn 9788845937194]