Sono colpevole di scrivere questa recensione con grande ritardo, per cui mi scuso già da ora per le mie imprecisioni (più delle solite, almeno) o per i ricordi vaghi e sbagliati. Vado molto a memoria, tuttavia c’è chi dice che il vero valore di un libro sia ciò che ti ricordi di esso quando l’hai ormai dimenticato, quindi da questo punto di vista il mio ritardo potrebbe essere un vantaggio.
Non mi avventuro, inoltre, nella presentazione degli autori: Hawking non credo abbia bisogno di presentazioni, mentre di Leonard Mlodinow è sicuramente più prodiga d’informazioni la quarta di copertina che la mia conoscenza (per non parlare della Wikipedia).
Ne Il grande disegno, gli autori ci portano a passeggio per l’universo (non solo il nostro) e per le regole che lo governano. Ci viene spiegato quali sono queste regole, come si è arrivati a scoprirle e che cosa ci è ancora oscuro. Ci sono le leggi che governano il nostro mondo di tutti i giorni, di cui abbiamo esperienza diretta come esseri umani; ci sono quelle che governano le scale piccolissime, che sono per molti versi sorprendenti ed all’apparenza contro intuitive, almeno rispetto al nostro sentire.
L’obiettivo finale del libro è esporre in in modo il più possibile accessibile (ma su questo dirò altro nel seguito) una teoria su come abbia avuto origine l’universo e sul perché le leggi che lo governano sono quelle che sono. Ma potremmo anche dire sul perché queste leggi non possano essere altre che quelle che sono, sulla loro inevitabilità, insomma.
È decisamente una lettura interessante e stimolante. Del resto chi non vorrebbe sapere perché le cose sono come sono e cosa è successo all’inizio per far sì che diventassero così. La critica si è prodigata dopo l’uscita del libro a discutere se la teoria di Hawking e Mlodinow escluda od includa l’esistenza di Dio (uno o più?). Personalmente direi che questa discussione non è assolutamente di interesse allo scopo di questo libro, che è di raccontare ciò che ci dice la scienza e la ricerca scientifica. Chiedere a due fisici di parlarci di Dio, secondo me, è come chiedere al fruttivendolo di parlarci di epidemiologia (ops!).
Il grande disegno è un libro snello nella sua forma, sono solo 171 pagine, ma molto denso di concetti ed informazioni. Per quanto queste siano spiegate nel modo da renderle il più facilmente comprensibili ad un’ampia fascia di persone, sicuramente una base di matematica e fisica può aiutare nella comprensione, o quanto meno in una comprensione più profonda. Come dicevo è stato fatto credo un buon lavoro nel rendere comprensibili a tanti i concetti esposti, ma un minimo di conoscenza in più (anche solo di livello liceale, direi) è sicuramente d’aiuto.
[Mondadori · 171 pagine · isbn 9788804671916]